Recensioni

Arrigo Boito, Il primo Mefistofele, Brossura pp. 222, Marsilio 2013, ISBN-13 9788831716239
I contenuti
  Nei primi mesi del 1868 il Mefistofele di Arrigo Boito (Padova 1842 - Milano 
  1918), "opera" di soggetto fantastico e filosofico, insolitamente 
  lunga, tutt'altro che convenzionale e in odore di eresia germanico-wagnerista, 
  riscrittura dell'intero Faust goethiano composta da un artista ventiseienne, 
  scapigliato, autore sia della poesia sia della musica, operista esordiente improvvisatosi 
  maestro concertatore e direttore d'orchestra nientemeno che alla Scala, incarnava 
  la quintessenza dell'anomalia. E assolutamente atipica era anche la pubblicazione 
  anticipata del rivoluzionario libretto, dramma in versi del quale l'autore rivendicava 
  con forza la qualità letteraria, qui presentato in edizione critica, 
  corredato di un ampio commento, che include il riscontro puntuale col capolavoro 
  di Goethe e le sue traduzioni francesi e italiane, e introdotto da un saggio 
  che, dalla genesi discontinua al glorioso fiasco del 5 marzo, svela la complessa 
  natura della versione originaria del problematico capolavoro boitiano, del primo 
  dei "due Mefistofeli", due testi in buona parte sovrapponibili ma 
  distinti, non confondibili e nati con ottiche e obiettivi differenti, inconciliabili. 
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