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Corsi

VII Corso Estivo di Organo, Cembalo, Flauto e Canto barocco

Corso Estivo

#Canto #Clavicembalo #Flauto #Flauto dolce #Musica Antica #Organo

Programma/Locandina/File

Livello intermedio

30 ore

Studenti

Docenti

Appassionati

Musicisti

Dove si svolgerà

Tarquinia

Inizio:21-08-2019

Fine:25-08-2019

Scadenza Iscrizioni:31-07-2019


Breve descrizione

Cinque giorni di immersione totale nella musica antica a Tarquinia, città medievale sul Tirreno, Patrimonio dell'Umanità per le famose tombe dipinte etrusche. Oltre ai tradizionali corsi di Organo e Cembalo, giunti al settimo anno, corsi di Flauto barocco, dolce e traverso, e Canto. Docenti: Luca Purchiaroni (Roma), Mario Lacchini (Milano) e Nora Tabbush (Argentina).


Programma Completo

Il Corso Estivo di Organo e Cembalo, giunto alla VII edizione, nasce per approfondire argomenti in un lasso di tempo breve ma concentrato. La caratteristica che distingue questo dai classici corsi o masterclass musicali è la duplicità dell'oggetto di studio (due strumenti: l'organo e il clavicembalo) e, allo stesso tempo, l'unicità d'intenti: la ricerca dell'interpretazione dello stesso brano su due mezzi espressivi differenti. Tutto questo viene reso possibile da un'ambientazione unica, dal punto di vista storico, artistico e naturalistico: la città di Tarquinia, antico centro etrusco e poi medievale, con le sue vie e i suoi edifici pregni di storia, su una dolce collina a ridosso del mar Tirreno, con tante spiagge e una preziosa riserva naturale. Le sue chiese conservano organi preziosi ereditati da un passato musicalmente ricco: tre provenienti del XIX secolo e uno di recente costruzione a trasmissione integralmente meccanica. In aggiunta a questi potranno essere suonati anche due organi "moderni" a 2 manuali e pedaliera completa, a trasmissione elettrica, uno posto nella chiesa di S. Francesco e l'altro in quella di S. Lucia, dalle suore benedettine. A questi strumenti saranno affiancati due clavicembali e una spinetta nella sede del corso, per un'immersione totale nello studio della musica antica.

Finora queste Masterclass sono state frequentate da studenti provenienti da diverse parti d'Italia (Roma, Lucca, Taranto, Milano) e del mondo (Miami), conferendogli un carattere di internazionalità che testimonia dell'ormai accresciuto interesse per la musica antica e per gli strumenti presenti nelle chiese di Tarquinia. Anche per questo, è stato deciso di introdurre due nuovi corsi: quello di Flauto barocco, a cura del docente Mario Lacchini, e quello di Canto barocco, con la docente argentina Nora Tabbush. Ciò porterà Tarquinia e i suoi abitanti a prendere parte a un fenomeno che già da molti anni viene apprezzato in tutto il mondo: la rinascita della musica barocca eseguita su strumenti originali e con la dovuta attenzione filologica.


Tante buone ragioni per venire e per ritornare

Dal 2013, anno della prima edizione, sono accorsi a Tarquinia studenti di organo e di clavicembalo da molte parti diverse e di tutte le età: da Roma, da Milano, da Lucca, da Taranto, dai dintorni di Tarquinia e persino da Miami (Florida). Alcuni di essi sono stati così fedeli che non si sono persi neanche un'edizione, mentre i nuovi arrivati entrano subito in sintonia sia con i "veterani" sia con gli altri "esordienti" come loro, mantenendo contatti per proficui scambi di vedute e di materiale musicale. Frequentando questo corso si ha l'occasione di sperimentare sulla propria pelle, insomma, quanto la musica, anche quella antica, è capace di unire le persone. La formula del doppio oggetto di studio e l'atmosfera che si respira nella piccola città etrusca grazie anche alla sua felice posizione, stimolano l'immaginazione e la creatività, favoriscono la concentrazione e riportano indietro verso quel passato da cui abbiamo ancora tanto da imparare.  

In italiano, in english, en español

Le lezioni potranno essere date in altre lingue, oltre all'italiano. It is also possible to receive lessons in english. Se pueden recibir las clases en español también.

Vediamo più in dettaglio l'argomento di studio

L'epoca barocca è contraddistinta da un vasto repertorio strumentale ambivalente, per non dire polivalente. Molti compositori, infatti, indicavano in partitura la possibilità di eseguire la loro musica su diversi strumenti. Una pratica molto diffusa in tutta Europa, già a partire dal Rinascimento. Il compositore spagnolo Venegas de Henestrosa, ad esempio, nel 1557 intitolava la sua opera “libro de cifra nueva para tecla, harpa o vihuela”, cioè che poteva essere suonata indifferentemente su uno strumento a tastiera (quindi organo, cembalo o clavicordo), un'arpa o una chitarra (o liuto). Lo stesso fecero compositori italiani come Cavazzoni, Antegnati, Merulo, Merula, Frescobaldi, Gabrieli, Trabaci, Majone, Zipoli, Pasquini, Rossi, Della Ciaja, Martini, Galuppi, Pescetti, Scarlatti. Frescobaldi, che fu uno dei primi a distinguere i brani organistici da quelli cembalistici, nei due libri di Toccate indica solo in alcuni casi la specifica destinazione all'organo. Lo stesso Bach in molti casi non fornisce indicazioni precise per le sue composizioni. Il cosiddetto “Clavicembalo ben temperato”, per esempio, è una traduzione scorretta del titolo originale “Wohltemperierte Clavier”, dove la parola “clavier” ha il vago significato di “tastiera”. Oggi, infatti, la filologia ha reso possibili le esecuzioni più disparate di alcune sue opere, in cui lo stesso brano viene suonato tanto sul cembalo quanto sull'organo, quando non sul clavicordo (si dice fosse il suo strumento prediletto) o addirittura sul pedalcembalo (pedalflügel, un clavicembalo con la pedaliera come l'organo) o sul claviorgano. Quest'ultima invenzione barocca non è altro che il felice connubio tra un organo positivo e un clavicembalo, uniti e collegati a una pedaliera, che sta a dimostrare la stretta parentela che intercorre tra questi due strumenti. Anche per accompagnare altri strumenti, cantanti o ensemble, ossia per quella pratica chiamata “basso continuo”, poteva essere usato tanto l'organo come il clavicembalo, se non tutti e due allo stesso tempo. Inoltre, quando si trova l'indicazione “Basso per l'organo” sulla parte del basso continuo in un concerto o una sonata, la parola “organo” deve essere letta nella sua antica accezione latina o greca: “strumento”, ossia uno strumento polifonico capace di realizzare le armonie richieste dalle cifre apposte sulla notazione del basso. Quindi va bene l'organo, il cembalo, il liuto, la tiorba, l'arpa, ecc., da solo o combinato con altri strumenti, anche ad arco.
Perché musiche destinate a uno strumento valgono anche per l'altro?
Le ragioni di questa ambiguità nella destinazione d'uso di queste composizioni antiche possono essere ricercate nella stretta parentela che intercorre tra l'organo e il cembalo (polifonia, comunanza di tecnica manuale/pedale, diteggiature comuni, tocco, ecc.), ma anche in qualcosa di più prosaico: la possibilità di raggiungere più compratori sul mercato. Fatto sta che lo stesso brano, eseguito sull'uno o l'altro strumento, acquista un fascino completamente diverso e lascia scoprire degli aspetti inediti e inaspettati.
Ovviamente, per riuscire a tirare fuori al meglio questi aspetti bisogna conoscere bene la tecnica di ambedue gli strumenti, il linguaggio musicale dell'epoca e il modo corretto di eseguire le stesse note/accordi tanto su uno quanto sull'altro strumento. Tre aspetti che saranno oggetto di studio del presente corso e scandiranno ogni lezione.
Ci sono diverse testimonianze che gettano un po' di luce su questo argomento: prima fra tutte è quella di Girolamo Diruta (1554-1610 ca.), il quale nel suo trattato “Il Transilvano” dà delle indicazioni molto precise sul “modo di sonar Organi” e sul “modo di sonar musicalmente nell'istrumenti da penna”. Poi ci sono alcune importanti indicazioni in partitura, come quella che Alessandro Scarlatti (1660-1725) appone sulla sua “Toccata per Organo, e per Cembalo, dov'è arpeggio su l'Organo e Tenuta, e dov'è tenuta su l'Organo su il Cembalo s'arpeggia”.


Professori

Luca Purchiaroni Vedi Profilo

Mario Lacchini Vedi Profilo

Nora Tabbush Vedi Profilo

Organizzatore

Sound Garden


01016 Tarquinia VT, Italia

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