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Recensioni

a cura di E. Strobino e M. Vitali - SUONARE LA CITTA'


SUONARE LA CITTA'
a cura di E. Strobino e M. Vitali, Franco Angeli, Milano 2003

"Capita spesso che la scuola non riesca ad accordarsi con il contesto socio - culturale di appartenenza dei ragazzi e dei giovani, favorendo così stonature che rischiano di comprometterne lo sviluppo armonico. Si tratta allora di creare nuove modulazioni tra i vari vissuti famigliari, scolastici, sociali" e potenziare quel legame fra la scuola e il territorio così prezioso per integrare quella "molteplicità di ricordi sensoriali, di memorie affettive, di interazioni cognitive con il proprio ambiente vitale" che compongono il nostro vissuto. Questo, in estrema sintesi, il motivo di interesse di Suonare la città, ultima "scrittura collettiva" del Centro Studi Musicali Di Benedetto di Lecco, recentemente pubblicata da Franco Angeli a cura di Strobino e Vitali.
Suonare la città è una raccolta di progetti di animazione musicale che traggono dalla città, dal paese e in senso più lato dal territorio, riflessioni sul ruolo sociale della musica, spunti per ideare percorsi educativi che sappiano recuperare al nostro vivere occasioni di gioco e di sosta, dando nuovo senso e significato alla vita quotidiana.
Come dice Mario Piatti nel suo intervento di apertura "una città musicale può essere sicuramente una città educativa, e una città educativa non può fare a meno di comprendere la dimensione del musicale"; si tratta quindi di "promuovere una nuova attenzione a tutto ciò che rientra nel campo dell'espressione musicale, considerando la città uno spazio/tempo di conoscenza, di espressione, di creazione, un territorio da valorizzare per le sue risorse conoscitive, educative, estetiche." Occorre per prima cosa sintonizzarsi sull'ambiente intorno a noi con uno sguardo curioso e sensibile, per osservare e ascoltare in modo nuovo.
Infatti "alla base di tutto sta il considerare la città come spazio positivo, come ventaglio di occasioni creative, ludiche educative, conoscitive. La città quindi come risorsa, come teatro per mettere in scena parole, suoni, pensieri, segni, al di là della dimensione dell'utile e del produttivo, verso una proposta di tempi, spazi, occasioni di gioco, da affiancare, da far incontrare con i tempi/spazi di lavoro. Quindi la città come ambiente in cui intervenire con animazioni, incursioni, composizioni."
E Suonare la città è veramente ricco di esempi in questa direzione a cominciare da "Honga: il fiume" un progetto di Maurizio Vitali che prevede la rielaborazione di brani di musicisti sudafricani alternati a libere improvvisazioni. Come il sottotitolo ci suggerisce è una "animazione musicale per 17 musicanti", un percorso itinerante che idealmente rappresenta lo scorrere del fiume: momenti di movimento per una band di fiati si alternano a situazioni musicali e coreografiche che di volta in volta si adattano al luogo, cercando di valorizzarne l'urbanistica e la memoria civile e sociale.
Proseguendo la lettura Cerlati, Strobino e Vineis ci propongono "Agorafonia", trama esecutiva per un laboratorio ricco di materiali e idee che, per ben quattro volte, hanno dato vita a performance pubbliche. Aspetto non trascurabile di questa pubblicazione è la presenza di un cd che, accompagnando la lettura con l'ascolto musicale, documenta tale percorso.
Spostando l'attenzione alla scuola dell'infanzia ed elementare, Arianna Sedioli e Luigi Berardi raccontano le esperienze realizzate nella loro città, Ravenna, con bambini piccoli. Dalle visite nelle pinete e in campagna alla mostra interattiva con installazioni dai nomi curiosi: labirinto di trasparenze, flipper industriale, canneti gorgoglianti; dal mosaico di Galla Placidia alla foce del Po lungo un itinerario di scoperta della propria terra attraverso i sensi.
Infine, concludendo questa rapida carrellata, meritano di essere segnalate le idee-azioni raccolte da Spaccazocchi in "Citysound". Bicisound, Fontana ribollente, Klacsonaten, Via dell'orecchio, Radio Line sono i nomi che ci invitano a entrare in situazioni insolite e piene di fascino, in un repertorio di giochi sonoro musicali che, ci auguriamo, sappiano stimolarci "per ridare quel diritto di cittadinanza all'uomo, alla musica e all'arte".

Davide Donelli

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