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Redazionale

Ennio Morricone, un addio in punta di piedi


Io, Ennio Morricone, sono morto": il mondo piange la scomparsa di Ennio Morricone, deceduto all’età di 91 anni per le conseguenze di una caduta che aveva causato la rottura del femore. I funerali si sono tenuti in forma privata e - poche ore dopo il decesso - è stato pubblicato il necrologio scritto dallo stesso Maestro. "A Lei rinnovo l'amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio" scrive Ennio alla moglie Maria. Per poi chiedere funerali privati perché lui, tra i più grandi italiani, non voleva disturbare.

 

Ci saluta così, con un addio in punta di piedi, Ennio Morricone. La sua morte lo consegna alla leggenda, al mito di uno tra gli artisti più importanti nella storia della musica. Autore e compositore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e internazionale, ha conquistato l’Oscar alla carriera nel 2007 e - nove anni dopo - si è aggiudicato la statuetta per la miglior colonna sonora con “The Hateful Eight”. La pellicola, diretta da Quentin Tarantino, è solo una delle tante che Ennio Morricone ha impreziosito con la sua musica, al punto tale da oscurare il film stesso. Tra le musiche più famose ci sono “Per un pugno di dollari”, “Mission”, “C'era una volta in America”, “Nuovo cinema Paradiso”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C’era una volta il West”, “Gli intoccabili”, “Sacco e Vanzetti”, “Giù la testa” e “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. In tutto sono oltre 500 le colonne sonore composte grazie al lavoro svolto per registi del calibro di Sergio Leone (suo compagno di scuola alle elementari), Giuseppe Tornatore (tra i suoi migliori amici), Elio Petri, Dario Argento, Pier Paolo Pasolini e Quentin Tarantino.

 

Prima di dedicarsi alla composizione di colonne sonore, Ennio Morricone ha dato il suo contributo anche alla musica leggera, lavorando agli arrangiamenti di grandi successi come “Se telefonando” di Mina, “Abbronzatissima” di Edoardo Vianello, “Sapore di Sale” di Gino Paoli, “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” di Gianni Morandi e “Il Mondo” di Jimmy Fontana.

 

Un artista immenso, geniale e raffinato capace di coniugare l’opera e il pop in un unico contesto: Ennio Morricone lascia un’impronta indelebile nella storia della musica. Cercava l’ispirazione casualmente, lui, e aspirava alla musica assoluta. In un’intervista spiegò: “Forse saremo musica. Mi piacerebbe che ci trasformassimo tutti in suoi accordi. In fondo, se in origine eravamo dei suoni, mi pare bello pensare che torneremo ad esserlo”.

 

Ennio ci ha fatti viaggiare, sognare, emozionare. Vivere nuovi mondi, fantasticare, gioire, commuovere. Ha regalato al mondo note eterne e attimi indelebili, un dono che solo i più grandi geni della musica sono in grado di fare. Grazie, Maestro!

 

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