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Recensioni

INTERNET: MP3


INTERNET: MP3
Dal libro di Paolo Prato, Suoni in scatola Costa & Nolan, Genova-Milano 1999

Mp3 è forse la parola più cliccata del momento. E' una rivoluzione che sta trasformando il modo di ascoltare musica di commercializzarla e di acquistarla. Il suo unico strumento di diffusione è Internet e i suoi effetti stanno già imponendo un cambiamento che le grandi major discografiche non riescono a gestire.
La parola chiave, associata all'Mp3 e proibita nel mondo del commercio, è "gratis" ed è proprio questa ad aver fatto il successo di questo affascinante e pericoloso strumento di comunicazione.
Mp3 sta per "Mpeg-1 layer 3 ed è il formato nel quale oggi è possibile comprimere i file musicali, trasformandoli da analogici in digitali. La conversione ha il vantaggio di ridurre le loro dimensioni e quindi permetterne l'utilizzo con strumenti informatici (come il computer).

Prima dell'avvento dell'Mp3 , infatti, la digitalizzazione di un brano musicale richiedeva uno spazio molto grande sul disco fisso del computer e tempi lunghi per la sua trasmissione via Internet. Com'è noto il computer gestisce l'audio digitale da tempo ma i file non compressi, ovvero in formato wave o pcm, hanno dimensioni esorbitanti per la trasmissione via modem. Abbiamo infatti bisogno di 10,6 Mbyte per minuto di musica stereo. Quindi grazie alla riduzione delle dimensioni, ora è possibile scaricare musica dalla rete nel giro di pochi minuti, anche per chi non dispone di un collegamento veloce.
Il risultato finale della compressione incide solo leggermente sulla qualità dell'ascolto. Nonostante i file Mp3 perdano parte della loro perfezione acustica, infatti, il loro relativo degrado non è percettibile dall'orecchio umano, soprattutto se la riproduzione avviene su impianti non professionali, quelli che solitamente usiamo nelle nostre case. I meccanismi di compressione seguono i principi della psico - acustica, la scienza che studia il comportamento del cervello umano di fronte a stimoli sonori contemporanei.
Non tutti i suoni prodotti da strumenti musicali sono percepibili dall'orecchio umano ma occupano comunque spazio nella registrazione e sono proprio questi i suoni che la compressione cancellerà.
Il risultato dei rimaneggiamenti è un file Mp3, che rimane nella sostanza di ottima qualità, con il vantaggio di essere di dimensioni tali da consentire la sua trasmissione attraverso Internet in tempi accettabili. E' così la rete si è trasformata in una grande discoteca sempre in funzione e con un immenso catalogo.
Un altro vantaggio quindi è la scelta sempre più vasta grazie al proliferare di siti Internet da cui scaricare gratuitamente il proprio brano preferito. Inoltre grazie ai Player digitali (una specie di walkman) si possono scaricare i brani dal computer trasferirli su cd e realizzare compilation personalizzate.
L'Mp3 rappresenta anche un ottimo sistema pubblicitario per quei gruppi noti e poco noti che possono promuovere i propri brani in Rete. Molti sono i cantanti che già da tempo utilizzano questo sistema.

I Duran Duran, gruppo mitico degli anni '80, furono i primi a decidere di vendere solo on-line la versione mixata di un loro famoso brano. Jovanotti sul suo sito soleluna.com ha messo a disposizione non solo brani, testi di canzoni ma anche foto, libri, video e vari filmati.
Il principale oggetto di discussione tuttavia è la questione dei diritti d'autore. La regolamentazione sui copyright è ancora molto nebulosa . L'utilizzo dell'Mp3 è del tutto legale quando si tratta di uso personale ma diventa illegale in caso di divulgazione al pubblico.
Molti sono i musicisti in lotta per difendere i diritti d'autore. Negli Stati Uniti la M.U.S.I.C. (Musicians United fo Strong Internet Copyright) ha spinto il Congresso americano ad approvare due trattati per proteggere i diritti su Internet. Per legge, infatti, in un brano musicale esistono due tipi di copyright: il primo consiste nella composizione musicale che deve comprendere note e lirica scritta per cui viene definita opera musicale. Quest'ultima appartiene al compositore e alla casa discografica. Il secondo è nella registrazione, ovvero nel suono, nell'interpretazione da parte dell'artista e nello sforzo creativo del produttore, dei tecnici del suono e del coro ad ottenere quel risultato.

Per correre in soccorso ai meccanismi di copyright rivendicati dagli artisti e case discografiche , la grande industria musicale tuttavia, si sta convincendo che il fenomeno Mp3 non debba essere combattuto ma utilizzato al meglio. Il futuro della musica è legato ad Internet e per questo motivo le case discografiche stanno cercando di sviluppare e standardizzare un meccanismo sicuro di compressione.
Molti consorzi stanno già lavorando a questo progetto. Come la Destiny Media Technologies, società americana di multimedia, che ha infatti sviluppato un nuovo formato musicale. Si chiama Mpe ed è in grado di bloccarsi dopo pochi secondi se chi lo esegue non ha prima acquistato i relativi diritti d'esecuzione. Parecchie aziende sembrano già interessate a questo rinnovato sistema di musica on-line, che in realtà è soltanto una versione aggiunta di Mp3: l'Mpe, infatti non è un vero e proprio formato digitale, ma una variante della tecnologia precedente che, in più, contiene anche dei meccanismi di crittazione. In un file Mpe sarà anche possibile includere messaggi promozionali o frammenti di video. La filosofia della musica in rete, però, non cambierà: tutti potranno continuare a scaricare, scambiare e archiviare file Mpe ma, se non si pagheranno i diritti di d'esecuzione, l'ascolto verrà interrotto dopo 30 secondi.
Anche B. Gates sta studiando un sistema in grado di riconoscere i brani che vengono scaricati dalla rete per poi farli pagare. Inoltre la Microsoft sta ideando un modo alternativo di compressione che si diffonderà in pochissimo tempo. Il sistema in questione è il wma Windows Media Audio,che offre lo stesso livello di qualità dell'Mp3 ma con un livello di compressione doppio.
In attesa di limitare i danni della pirateria, l'universo Mp3 continua a crescere. E attende l'ingresso delle grandi industrie internazionali degli uomini della new economy di tutti gli amanti della musica e dei giovani artisti.

Antonella Barletta

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